RECUPERO VANI TECNICI

I VANI TECNICI sono quei volumi strettamente necessari a contenere ed a consentire l'ubicazione di impianti indispensabili per assicurare il comfort degli edifici e che per esigenze tecniche non possono essere inglobati nel corpo della costruzione. I volumi tecnici inoltre, sono esclusi dal calcolo delle volumetrie e privi di un’autonomia funzionale, anche potenziale, in quanto destinati a contenere esclusivamente impianti serventi di una costruzione principale.

Solo nel caso in cui il vano tecnico, sia di altezza e volume tale da poter essere destinato a locale abitabile, anche se designato in progetto come volume tecnico, a seguito di un intervento edilizio, può essere computato, sia ai fini della cubatura autorizzabile, sia ai fini del calcolo dell’altezza e delle distanza e quindi conseguentemente recuperato.

I vani tecnici vengono spesso confusi con particolari volumi, presenti all’interno degli edifici, quali sottotetti, soffitte e cantine, dichiarati progettualmente come volumi tecnici, ma che in realtà esulano completamente da tale definizione, in quanto aventi altezze, dimensioni ed areazione assimilabili a corpi ai quali doveva essere attribuita una diversa destinazione d’uso.

Visto che tali tipologie costruttive sono molto diffuse nel nostro paese, vi sono speciali strumenti urbanistici, quali il Piano Casa ed il Recupero dei Sottotetti ai fini abitativi, che ne consentono il recupero.

In tutta Italia è possibile effettuare interventi di recupero dei vani tecnici a patto che le caratteristiche tecniche del vano ne consentano il cambio di destinazione d’uso, visto però che le modalità sono disciplinate da leggi regionali, è tal proposito che i requisiti richiesti possono differenziarsi da Regione a Regione.

Gli strumenti urbanistici che ci permettono di intervenire mediante il Piano Casa o mediante il Recupero dei Sottotetti ai fini abitativi sono essenzialmente la DIA ed il PdC, a seconda della Regione di appartenenza.

La nostra prestazione professionale prevede il sopralluogo, il reperimento di tutta la documentazione necessaria allo sviluppo della pratica urbanistica, la progettazione architettonica compreso la redazione della relazione tecnica asseverata, l’ottenimento dei nullaosta relativi ai vari Enti di competenza e quanto altro necessario al protocollo dell’intera pratica presso l’ufficio tecnico del Comune di competenza territoriale. Se richiesto dalla committenza verranno fornite le prestazioni professionali di Direzione dei Lavori, di Sicurezza nel cantiere e Collaudatore.

Lo strumento urbanistico che ci permette di trasformare un vano esistente, o parte di esso è il PdC, da richiedere al Comune di riferimento, anche se in alcune regioni è consentito il ricorso alla DIA.

Naturalmente se il vano tecnico è ubicato in un edificio condominiale è necessario richiedere anche l’approvazione all’assemblea.

Il tempo di elaborazione e consegna, varia a seconda della complessità delle opere da realizzare o da trasformare e soprattutto rispetto alla presenza o meno di vincoli di differente natura, per i quali è necessario richiedere le rispettive autorizzazioni e quindi si è costretti ad attendere le tempistiche dei vari Enti di competenza. Anche la documentazione dell’immobile, necessaria allo sviluppo della pratica amministrativa, in possesso del proprietario, contribuisce alla variazione temporale, pertanto le tempistiche verranno stabilite alla data del sopralluogo. Non è possibile stabilire a priori la durata dell’intero iter.